Una capote morbida non ha vita facile. D’inverno, resta chiusa per la maggior parte del tempo, e in caso di maltempo deve attendere tranquillamente il momento dell’apertura. Può sembrare una cosa da poco, ma in questo modo la capote è sempre in tensione. Se l’auto soggiorna a lungo in garage, i ganci della capote devono essere regolarmente sbloccati per poter distendere il tessuto e le parti meccaniche.
In piena stagione, poi, la capote viene spesso aperta e richiusa; ciò, col passare del tempo, crea inevitabilmente fenditure nel tessuto. Ma non è necessario spendere una fortuna in riparazioni: una capote di qualità durerà, in media, una decina d’anni.
Affinché persino le pieghe più profonde si mantengano resistenti all’acqua, occorre impermeabilizzare con cura. La frequenza: ogni due-tre anni, o anche più spesso in caso di lavaggio frequente dell’auto. Ma non è così difficile: in un’oretta l’operazione è fatta. Prima dell’impermeabilizzazione, la capote dev’essere minuziosamente pulita. Come per tutti i tessuti, è di rigore il lavaggio con acqua. La cosa migliore è utilizzare un tubo equipaggiato di doccetta, che permette di togliere lo sporco visibile in superficie e di sciogliere quello incrostato.
Bagnare, spazzolare, sciacquare
Seconda tappa: usate un detergente per capote delicato, se possibile dal pH neutro. La soluzione perfetta è un buon sapone di Marsiglia sotto forma di emulsione detergente ma facile da stendere sul tessuto. Fare molta schiuma, usando acqua e una spazzolina rigida, permette di sciogliere lo sporco creato, tra l’altro, da pollini, unto e fuliggine, tutte sostanze in sospensione nell’aria che si infiltrano nel tessuto della capote. Come per tutte le cose, tutto sta nelle dosi. Inutile strofinare forte, bisogna invece spazzolare delicatamente, un po’ come si farebbe per un pullover da lavare a mano. Attenzione in particolare allo sporco che si infiltra nelle scanalature e nelle cuciture del tessuto.
Dopo l’insaponatura, è consigliabile lasciare agire il prodotto – solitamente bastano dieci minuti – dopodiché è necessario sciacquare sapone e sporcizia con la massima attenzione: l’ideale è utilizzare un idropulitrice a pressione come la Kärcher. Ma evitate una pressione eccessiva e mantenete una distanza sufficiente, se non volete che l’acqua si infiltri nell’auto attraverso le scanalature e le giunture o, peggio ancora, che il tessuto si strappi.
Anche se con delicatezza, il sapone dev’essere comunque sciacquato via interamente perché la successiva impermeabilizzazione sia efficace. Per sapere se la capote è veramente pulita e priva di residui di detergente una volta sciaquata, basta passare la mano sul tessuto: non si deve formare alcuna schiuma.
I più pignoli possono completare il risciacquo con un neutralizzatore: un liquido trasparente concepito per eliminare eventuali resti di sapone. Basta spruzzare, lasciare agire e sciacquare ancora una volta.
Non vi resta che pregare di avere una giornata soleggiata e ventosa, perché la capote deve ora asciugarsi perfettamente prima di poter ricevere il prodotto impermeabilizzante.
Come utilizzare quest’ultimo? Il modo più semplice consiste nello spruzzarlo in modo regolare su tutta la superficie della capote, applicandone un po’ di più sulle cuciture e sui punti critici, come anche sulle zone più consumate o danneggiate, in modo da non lasciare presa alla pioggia. Lasciate asciugare perfettamente e poi fate un test versando dell’acqua sulla capote: se le gocce non penetrano ma scorrono perfettamente in superficie, la vostra capote è già pronta per il prossimo acquazzone!
Questo articolo è proposto in collaborazione con auto-illustrierte. Traduzione italiana di bonus.ch.
Fonte: bonus.ch, Patrick Ducret