I sistemi elettronici di assistenza alla guida provvedono a garantirci maggior sicurezza e confort. Quali sono gli ultimi progressi della tecnica? Quali, tra le tante opzioni disponibili, sono veramente efficaci e quali sono in realtà semplici gadget? Una panoramica dei più recenti sistemi di assistenza.
Il numero di incidenti stradali è in netto calo. Nel 1995 l'ufficio di Prevenzione degli infortuni (UPI) registrava quasi 90'000 incidenti in Svizzera. L'anno scorso, il numero si è ridotto a meno di 59'000.
Ad una sempre maggiore sicurezza stradale hanno contribuito, tra l'altro, i sistemi di assistenza alla guida. Tra i primi apparsi sul mercato l'ABS, sistema elettronico di blocco delle ruote in frenata. Evitare gli ostacoli, invece di centrarli in pieno: il primo modo di ridurre gli incidenti.
Da quei tempi l'industria automobilistica ha fatto passi da gigante. Equipaggiamenti che soltanto le auto di lusso potevano vantare dieci anni fa sono ormai optional – o addirittura di serie – a bordo di piccoli veicoli e di auto compatte. Ormai da tempo, ABS, EPS, airbag e poggiatesta attivi fanno parte dell'equipaggiamento standard, anche perché il costruttore che non li propone di serie sarà penalizzato con un punteggio ridotto al banco di prova dei crash test Euro NCAP.
La protezione dall'impatto
I nuovissimi sistemi di assistenza alla guida proteggono ancora meglio i passeggeri in caso di incidente. È quanto avviene, ad esempio, con il sistema “Pre-Safe” di Mercedes. Un sensore misura la distanza dal veicolo che si trova davanti o dietro: quando questa si riduce e il veicolo è a rischio di collisione, i finestrini si chiudono automaticamente, le cinture di sicurezza si tendono e i sedili si raddrizzano per una protezione ottimale dei passeggeri.
Il dispositivo calcola inoltre la forza di frenata necessaria per evitare o almeno attenuare l'impatto. Ed è il sistema stesso a compensare nel caso che il conducente si dimostri eccessivamente blando sul pedale del freno.
Il sistema automatico di frenata d'emergenza offre prestazioni ancora più avanzate, intervenendo automaticamente e frenando il veicolo in caso di riduzione eccessiva della distanza. Sulla nuova Focus, ad esempio, il dispositivo di frenata d'emergenza impedisce le collisioni fino ad una velocità di 30 km/h, e riduce la forza dell'impatto a velocità superiori, grazie a un laser a infrarossi che opera a scansione misura la distanza dall'ostacolo. Una tecnologia che non riconosce ancora molte superfici, ad esempio il muro di un palazzo costruito con materiali opachi. Ma il suo perfezionamento è soltanto una questione di tempo.
Volvo è stato il primo costruttore a proporre una funzione di frenata d'emergenza fino ai 30 km/h. In effetti, i tamponamenti sono tra gli incidenti più frequenti nella circolazione urbana. Questo tipo di assistenza, proposto da Audi, BMW, Mercedes, Infiniti, Volvo e VW, consente di ottenere sempre un risultato per lo meno soddisfacente ai test ADAC.
Un altro dispositivo di grande utilità: il sistema di sorveglianza della traiettoria laterale. Qualora il veicolo si sposti dalla propria corsia di marcia senza che il guidatore lo segnali espressamente tramite gli indicatori di direzione – ad esempio a causa di un colpo di sonno – il sistema avverte con una vibrazione del volante o con un segnale sonoro. Il colpo di sonno, lo ricordiamo, è la principale causa di incidenti. I dispositivi più recenti consentono il mantenimento della traiettoria intervenendo direttamente sullo sterzo e sul sistema di frenata. Sulla Ford Focus, la traiettoria è misurata da una telecamera situata nella parte anteriore del veicolo.
Un sistema di assistenza che ha riscosso grande successo è il dispositivo di avvertimento dell'angolo cieco. Sensori radar controllano le zone immediatamente adiacenti e posteriori al veicolo che risultano scarsamente visibili al guidatore, completando il controllo che chi è al volante deve obbligatoriamente compiere voltando la testa e rivolgendo lo sguardo dietro le spalle. In caso di pericolo, per avvisare il conducente del veicolo si innesca un segnale luminoso sullo specchietto retrovisore o sul montante del parabrezza, completato da un avvertimento sonoro.
Una migliore visibilità
Per la guida notturna, molti costruttori propongono ora la funzione di assistenza alla visibilità, in particolare con fari dinamici e adattativi. Sull'Audi A6, i fari anteriori sono provvisti di un sistema di regolazione della profondità che illumina in modo ottimale – tenendo conto delle indicazioni del sistema di navigazione – a seconda che il veicolo si trovi in autostrada, su una strada di campagna oppure su percorsi urbani. Il sistema prevede persino una regolazione per gli incroci.
A ciò si aggiungono i fari adattivi per le curve, il cui fascio di luce segue la direzione della sterzata, per garantire l'illuminazione esattamente là dove si reca il veicolo.
I sistemi di visione notturna, molto costosi, non sono ancora disponibili nella categoria delle auto compatte. Quello dell'Audi A6 si avvale di una telecamera a raggi infrarossi che identifica e contrassegna con diverso colore pedoni e animali non illuminati dai fari su uno schermo di visualizzazione. Così, il conducente può essere avvertito, ad esempio, della presenza di animali a bordo strada che potrebbero improvvisamente attraversare o invadere la corsia.
Nella categoria delle auto compatte hanno invece fatto la loro comparsa i controlli dell'attenzione alla guida, che valutano i livelli di attenzione del conducente. Sulla Ford Focus, una telecamera nella parte anteriore del veicolo registra la posizione della vettura rispetto alla sua traiettoria e anche i movimenti dello sterzo, grazie a un sensore di imbardata. Reazioni involontarie e anomale sono rilevate e interpretate come calo di attenzione e concentrazione e condizione di stanchezza. Viene allora indicata la necessità di un momento di pausa con l'accensione di un segnale luminoso a forma di tazzina da caffè.
Lexus propone una telecamera interna che registra i movimenti oculari. Volvo e Mercedes offrono in più un sistema di valutazione dei dati di guida che consente di riconoscere i segni della stanchezza. Determinante sarà però la volontà, da parte di chi guida, di seguire o meno l'invito alla pausa. I dispositivi di assistenza non possono che raccomandare il comportamento più sicuro: è di chi sta al volante, naturalmente, la responsabilità di decidere se in determinate circostanze è in condizioni di guidare.
In linea di principio, dunque, la responsabilità sarà sempre e comunque del conducente. Prendiamo l'esempio del cruise control della BMW, con la sua funzione “stop-and-go”: controlla automaticamente velocità e distanza in funzione del veicolo che precede fino all'arresto completo, per una maggiore tranquillità di chi guida in coda ad altre auto in un traffico urbano o extraurbano. Ma in prossimità di rotatorie, il sistema non può riconoscere veicoli che giungono da sinistra. Ecco che, senza l'intervento di chi sta al volante, il rischio di incidente è reale. Insomma: il confort non può sostituirsi alla concentrazione.
La tecnica in aiuto della memoria
Moderni sistemi di telecamere a bordo riconoscono i cartelli stradali che segnalano i limiti di velocità e inseriscono i dati su un display. Non intervengono ancora direttamente sulla velocità del veicolo, né offrono prestazioni qualitativamente equivalenti. Molti ad esempio tengono conto soltanto, per il momento, dei segnali di limite di velocità fissi. Inoltre alcuni sistemi di riconoscimento dei cartelli, come ad esempio quello della BMW, devono obbligatoriamente essere collegati al navigatore.
È la Ford Focus ad offrire il sistema più reattivo e affidabile attualmente sul mercato, che riconosce persino i limiti di velocità indicati dai cartelli a messaggio variabile che funzionano con pannello a LED al di sopra delle corsie. Non ricordiamo più se il limite di velocità che ci era stato segnalato è ancora valido? Possiamo avere quest'informazione in qualsiasi momento.
Già in fase di sviluppo è la prossima generazione di sistemi di assistenza: assistenti di traiettoria in caso di restringimento di corsia, pilota automatico in situazioni di emergenza. Tutto studiato per evitare al massimo il rischio di incidenti: interventi intelligenti per il miglioramento della sicurezza stradale. Ma la responsabilità, lo ripetiamo, sarà sempre di chi è alla guida.
Articolo proposto in collaborazione con Auto-Illustrierte, adattato in italiano da bonus.ch
Fonte: bonus.ch, gennaio 2012