Vi sono momenti che restano impressi tutta la vita. Un giro sulla Ferrari 458 Spider è uno di quei momenti. E non per il vanto di aver sperimentato il top delle auto sportive; neppure per i 570 CV che vibrano sotto il cofano, o perché un cabriolet regala sempre qualcosa in più all’esperienza di guida. Semplicemente perché viaggiare su quest’auto è viaggiare in un’altra dimensione. Ma “viaggiare” non è la parola adatta. Un giro sulla Ferrari 458 Spider è un’esperienza da assaporare.
Le cabrio con tetto retrattile non sono una novità: questa soluzione fu già ripresa da Mercedes con la SLK nel 1996. Ma in questo caso gli ingegneri sono particolarmente degni di elogio, perché a celarsi dietro ai sedili non è il vano di scomparsa del tettuccio pieghevole, bensì il possente V8, in agguato come un leone.
Nel coupé, il motore è bello da guardare e il retro vetrato richiama un profondo décolleté. Sulla spider, il motore resta invece celato agli occhi: soltanto tre prese d’aria da ogni lato lasciano indovinare gli otto cilindri nascosti.
Chiusa, la 458 Spider non è poi così dissimile dalla coupé. Aperta, si distingue soprattutto per le due pinne dietro e al di sopra dei poggiatesta, che fungono da protezione in caso di ribaltamento, a beneficio della sicurezza ma a scapito, bisogna dirlo, delle proporzioni. Senza contare che, dovendo svoltare a sinistra in prossimità di un incrocio non perfettamente in traiettoria, la visibilità ne sarebbe certamente compromessa. Posteriormente, poi, definire la visibilità mediocre è già essere generosi: sedili alti e lunotto minuscolo offrono allo sguardo poco più di una fessura.
Ma perché mai concentrarsi sulla parte posteriore, quando tutti i sensi sono proiettati in avanti? Una volta che si scivola nel guanto di pelle e carbonio dell’abitacolo, con il fondo giallo del contagiri sotto gli occhi e le leve di comando della doppia trasmissione che non chiedono che di rispondere alle sollecitazioni delle dita, non c’è che una sola cosa: la strada davanti. Tutto il resto è alle spalle.
Una semplice pressione sul pulsante, ed ecco il rombo tipico dell’otto cilindri. A regime minimo i 570 cavalli sembrano incarnarsi e scalpitare, in attesa del segnale di partenza. Raggiungiamo prudentemente la strada principale: dal potente motore, poco più che uno sbadiglio.
Ma per scaldare l’orda di cavalli è sufficiente una distanza davvero breve. La strada è libera: al primo colpo di sperone, ecco la vettura sportiva balzare di botto fino ai 9000 giri. Uno sprint violento, tanto che le altre auto, più che sorpassate, sembrano proprio ferme sulla strada.
È già un fatto notevole che 1430 chili siano trainati da 570 CV. Una VW Golf R, dal peso paragonabile, non dispone che di 270 CV. E con quattro ruote motrici invece della trazione posteriore della Ferrari, non può avere lo stesso sprint. Rispetto ai 3,4 secondi necessari alla Spider per passare da 0 a 100
Ovviamente il cambio a sette rapporti può essere utilizzato manualmente: si godrà di passaggi veloci come il fulmine. Ma più confortevole è la modalità automatica, una volta impostato il manettino dei controlli di dinamica di guida in posizione “race”. Il cambio automatico risponde con decisione in accelerata e in frenata prima di una curva, scalando anche di due marce e regalandoci il rombo da fanfara del motore, mentre qualche colpo di acceleratore permette di mantenere al top il livello dei giri.
Così accompagnata, la Ferrari affronta come una freccia ogni curva. Proprio ogni curva. Fendendo l’asfalto con una precisione quasi irreale e una tenuta perfetta, l’auto non cede, non sbanda, non vacilla. A regime urbano, la Spider arriva quasi a disegnare un angolo retto senza che sia necessario togliere il piede dall’acceleratore. Eccoci trasportati in un’altra dimensione.
Lo stesso vale per i freni. I freni a disco carboceramici Brembo XXL, di quasi 40 centimetri di diametro, mordono impietosamente, riducendo a 33 metri lo spazio di frenata da una velocità di 100 km/h. Non ne abbiamo misurato le potenzialità al 100%. Ma, nel mini-test di frenata che abbiamo effettuato, i passeggeri hanno sentito la forza di trattenuta delle cinture e gli oggetti che non erano negli appositi vani sono stati catapultati come proiettili sul pavimento dell’abitacolo.
Pochissime sono attualmente le vetture con un tale potenziale su strada e che regalano così tante emozioni. Emozioni che giustificano il prezzo e l’esclusività di questa Ferrari. Un sogno, un sogno rosso su quattro ruote. Senz’altro il modello dell’attuale gamma Ferrari con più attrattiva. È possibile avere più posti di seduta, più cilindri. Ma quando si è guidata una volta una Spider 458, non se ne sente l’esigenza. Insomma, più Ferrari di così non si può desiderare.
Questo articolo è proposto in collaborazione con auto-illustrierte. Traduzione italiana di bonus.ch.
Fonte: bonus.ch, Patrick Ducret